Mar 19, 2020 - Senza categoria    Commenti disabilitati su Arrivo del coronavirus in Italia

Arrivo del coronavirus in Italia

Il 21 febbraio in coronavirus “sbarca” in Italia. allo Spallanzani (in Italia l’ospedale numero uno per le malattie infettive) di Roma dove sono ricoverati tre pazienti, un italiano e due cinesi, una coppia di turisti provenienti da Wuhan (in vacanza in Italia sbarcati a Milano il 23 gennaio e facenti parte di una comitiva di cinesi in viaggio in Italia) affetti da coronavirus Covid-19, dopo il test. Il bollettino dei medici parla di “buone” condizioni per il ricercatore italiano di ritorno dalla città di Wuhan. Il paziente, è spiegato, è senza febbre e “asintomatico. Continua la terapia antivirale”. Quanto alla coppia di coniugi cinesi provenienti dalla città di Wuhan, si legge, “continuano a essere ricoverati nella terapia intensiva del nostro istituto”.

I 2 turisti cinesi in isolamento allo Spallanzani di Roma sono stati immediatamente ricoverati. La coppia di turisti soccorsa ieri nell’albergo di via Cavour era in Italia da circa 10 giorni. Prima di arrivare nella capitale, una volta giunti all’aeroporto di Milano Malpensa, avevano fatto delle tappe intermedie. I due, marito e moglie, avrebbero 67 e 66 anni. La coppia malata faceva parte di comitiva turisti arrivata in Italia per un tour, viene rintracciata e scortata in ospedale.  Il resto del gruppo infatti era diretto in pullman a Cassino per una gita ma, scattate le procedure di sorveglianza sanitaria, sono stati recuperati dalle forze dell’ordine e scortati fino allo Spallanzani. La comitiva di cinesi era arrivata in Italia il 23 gennaio, atterrando a Milano. Prima di raggiungere la Capitale i due avevano fatto altre tappe: Parma una di queste.

Effettuati i test anche sul resto della comitiva per fortuna tutti i componenti stanno bene. Le persone che hanno avuto contatti con i due cinesi contagiati, comprese persone dell’hotel romano, sono sottoposte a protocollo di sorveglianza sanitaria. Nessuno presenterebbe sintomi influenzali e risulteranno non contagiati.

 

Nel frattempo in Italia vengono confermati diversi nuovi casi locali di coronavirus: un focolaio nella zona di Castiglione d’Adda in Lombardia, originato da un 38enne senza storia recente di viaggi in Cina, che comprende tra gli infettati la moglie e altre persone da lui frequentate, nonché personale sanitario delle strutture dove i suddetti sono stati accolti; e due casi a Padova[. A seguito del contagio, la regione Lombardia e il Ministero della Salute emettono un’ordinanza congiunta che impone a dieci comuni, tutti in Provincia di Lodi  il divieto di eventi pubblici con sospensione di tutte le attività lavorative (ad esclusione di quelle di pubblica utilità), con contestuale divieto per i treni di fermarsi alle stazioni dei comuni interessati. In serata, viene data notizia del primo decesso in Italia a causa del virus, un settantasettene di Vò.

Il 38enne ancora ricoverato, in condizioni stabili, all’ospedale di Pavia — quando si è presentato per la prima volta al pronto soccorso di Codogno, «si è presentato al pronto soccorso dell’Ospedale di Codogno una prima volta il giorno 18 febbraio senza presentare alcun criterio che avrebbe potuto indentificarlo come “caso sospetto” o “caso probabile” di infezione da Coronavirus secondo le indicazioni della circolare ministeriale del 27 gennaio 2020». «Durante l’accesso», scrive ancora Lombardo, «è stato sottoposto agli accertamenti necessari e a terapia; tuttavia decideva di tornare a casa nonostante la proposta prudenziale di ricovero».

«Nella notte tra i giorni 18 e 19 febbraio», il «paziente 1» si è poi ripresentato «al pronto soccorso dello stesso ospedale per un peggioramento dei sintomi: viene quindi ricoverato nel reparto di medicina dove il peggioramento delle condizioni cliniche ha determinato l’intervento del rianimatore la mattina del 20 febbraio e il contestuale ricovero in rianimazione». Ed è solo a questo punto — dopo che il giovane è stato visitato, in reparto di Medicina, da parenti, amici e molti medici — che «parlando con la moglie, il rianimatore viene informato di una cena, svoltasi a fine gennaio, alla quale avrebbe partecipato il “Caso 1” e dove era presente un amico rientrato dalla Cina». «Ma anche quest’ultimo fatto, secondo i protocolli del ministero» — chiarisce Lombardo — «non classificava il “Caso 1” come “caso sospetto” o “caso probabile”».

Secondo quanto ricostruito dal Corriere qui, tra il momento in cui il «paziente 1» entra per la seconda volta in Pronto soccorso (le 3.12 del 19 febbraio) e il momento in cui gli viene effettuato il tampone (intorno alle 16 del 20 febbraio) sono trascorse 36 ore. In realtà, le linee guida del ministero della Salute del 22 gennaio su chi va sottoposto al tampone, dicono che è da trattare come caso sospetto anche «una persona che manifesta un decorso clinico insolito o inaspettato, soprattutto un deterioramento improvviso nonostante un trattamento adeguato». E una polmonite per un 38enne sano e sportivo, in realtà, lo può essere. Ma la nuova versione delle linee guida ministeriali del 27 gennaio aveva cancellato quella frase e prevedeva controlli solo per chi avesse avuto legami con la Cina.

L’uomo era arrivato a Codogno (Lodi) il 20 febbraio, con una grave crisi respiratoria. Sottoposto a tampone, era risultato positivo al coronavirus. L’amico manager della Mae di Fiorenzuola (Piacenza), tornato recentemente dalla Cina, si era scoperto non essere mai stato contagiato, e non essere il “paziente 0”. La ricerca dell’inizio di catena di contagio, per ora, è stata infruttuosa“

Le cartelle cliniche del paziente 1 — secondo quanto riportato dall’agenzia Ansa — sono state oggi sequestrate dai carabinieri del Nas di Piacenza. La Procura di Lodi ha aperto un fascicolo, al momento a carico di ignoti.

Il fatto che il “paziente 1”, atletico e giovane, sia in così gravi situazioni cliniche per un virus che – almeno fin’ora – ha messo in ginocchio solo anziani e/o con precedenti patologie in circolo, lascia naturalmente sconcertati. Mattia il 2 e il 9 febbraio 2020 aveva corso due mezze maratone e due giorni dopo, l’11 febbraio, si era dilettato in una partita di calcio a 11. Visto la sua invidiabile forma fisica, com’è possibile che si sia ammalato così?

Parisi si riferisce a sforzi importanti che portano il corpo allo stremo delle forze (come due mezze maratone in pochi giorni), non di normale pratica sportiva. Essendo già stato contagiato al momento delle gare (anche se non presentava sintomi), il 38enne rientrerebbe in questa sfortunata casistica.

Secondo alcuni studi inglesi effettuati su vari atleti professionisti subito dopo forzi molto intensi, le difese si abbasserebbero generando una temporanea depressione del sistema immunitario e causando un rischio leggermente più alto di infezioni alle vie aree superiori, proprio i punti attaccati dal Coronavirus.

Dopo aver scoperto la positività del marito, anche la moglie di Mattia, incinta all’ottavo mese, si era sottoposta ai test risultato anch’ella positiva al Coronavirus ma senza alcun sintomo. Al momento stia bene e la gravidanza sta procedendo senza complicazioni.

A seguito della conferma dell’avvenuto contagio, immediata è arrivata la comunicazione dello stato d’emergenza e con esso il blocco delle tratte aeree verso e provenienti dalla Cina. Intanto dal Veneto arriva la segnalazione di un nuovo sospetto di contagio.

Un Cdm convocato in mattinata comunica ufficialmente lo stato di emergenza “per rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili”. Un bollettino sanitario che pesa tantissimo sull’Italia come nel resto del mondo, dove in maniera piuttosto repentina si sta diffondendo il coronavirus.

Dal ministero della salute arrivano consigli di prevenzione per scongiurare la minaccia del contagio. Si consiglia il lavaggio frequente delle mani con saponi disinfettanti o sostituti igienici a secco. Si consiglia inoltre l’utilizzo di  mascherine protettive da acquistare esclusivamente in farmacia o parafarmacia. Indicazioni semplici, ma fondamentali in un momento di particolare allarmismo in cui le ipotesi si sono trasformate in conferme.

Il premier ha poi aggiunto che sono state già predisposte tutte le misure precauzionali: i due sono stati isolati presso l’ospedale Spallanzani di Roma. Chiuso il traffico aereo da e per la Cina.

Arrivo del coronavirus in Italiaultima modifica: 2020-03-19T17:33:58+01:00da zinzo2
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